Casal di Principe, blocco nella raccolta rifiuti e gli operatori Senesi chiedono scusa

Casal di Principe, blocco nella raccolta rifiuti e gli operatori Senesi chiedono scusa scrivendo alla cittadinanza. La protesta è contro l’azienda.

I rifiuti sono per strada, l’indice di raccolta differenziata si abbassa, la gente si lamenta e gli operatori ecologici di Casal di Principe chiedono scusa alla cittadinanza. “I dipendenti della ditta Senesi Spa addetti alla raccolta dei rifiuti sul territorio di Casal di Principe, chiedono umilmente scusa alla cittadinanza e al comune per i disagi a loro arrecati, ma è giusto – scrivono gli operatori- che i nostri concittadini sappiano la verità sul perché non vengono raccolti i rifiuti sul nostro territorio e nel contesto non vogliamo essere sempre accusati come qualcuno vuol far credere di essere i soliti assenteisti e menefreghisti che non vogliono lavorare noi viviamo la vostra stessa realtà siamo casalesi come voi e viviamo lo stesso disaggio paghiamo la tari come voi e abbiamo diritto al servizio come voi ma abbiamo anche il diritto di portare il pane ai nostri figli noi vogliamo che i cittadini sappiano realmente le cose come stanno e in che condizioni siamo costretti a lavorare”.

Primi problemi a giugno per il ritardo nei pagamenti

Il paese che fino a prima del periodo estivo aveva raggiunto un livello di raccolta differenziata vicino al 70percento, si trova ora a dover sciogliere una matassa complicata che parte dalla crisi aziendale della Senesi, società per la raccolta rifiuti in amministrazione giudiziaria dopo essere stata coinvolta nel novembre del 2007 in un’inchiesta della Dda di Catania sulla gestione dei rifiuti in Sicilia. Già nel mese di giugno gli amministratori casalesi avevano scritto alla Senesi avviando un lungo carteggio di contestazioni da parte del Comune all’azienda per disservizi vari. Un mese fa, gli operatori avevano chiesto aiuto all’assessore comunale all’ambiente, Mirella Letizia e al sindaco Renato Natale per i pagamenti dovuti. “Risolvemmo la questione in poche battute anche perché non abbiamo mai tardato nei pagamenti così come avviene in altri Comuni”, ha spiegato Letizia. “L’ente paga regolarmente l’azienda mentre noi- dicono gli operatori- veniamo pagati a rate da mesi non stanno pagando le cessioni del quinto dello stipendio ma dalle buste paghe le trattengono, non stanno versando gli assegni familiari da mesi, hanno azzerato tutte le ferie e i permessi. Non abbiamo il diritto a chiedere un giorno di ferie anche per le visite mediche o visite specialistiche che ci vengono rifiutate per mancanza di personale”.

Cantiere sequestrato e operatori con braccia incrociate

Ora la questione è diversa. Il sindaco Natale ha fatto mettere i sigilli al cantiere della Senesi «che era ubicato in una casa privata manchevole di necessarie autorizzazioni urbanistiche, così come aveva già fatto rilevare diversi mesi fa l’ufficio tecnico comunale». Il sequestro si è avuto a seguito delle lamentele degli operatori rispetto alle condizioni igienico sanitarie del posto di lavoro. A supporto delle lagnanze avevano anche diffuso un video dei locali. “Le nostre famiglie nonostante noi lavoriamo quotidianamente debbano avere problemi economici, e come se non bastasse siamo stati buttati in mezzo ad una strada come bestie perché il deposito e stato sottoposto a sequestro e noi la mattina siamo costretti a recarci alla (ex isola ecologica al vecchio casino).E aspettiamo che l’azienda ci mette in condizione di poter lavorare. Noi siamo lavoratori onesti non siamo carne da macelleria sociale ma la nostra dignità calpestata da mesi non è in vendita”.

Protesta con dubbi

Su come si sia venuta a creare una tale situazione, il sindaco Natale non ha nascosto di avere dei debbi. “Ho parecchi dubbi e certo la responsabilità non è dell’amministrazione comunale ma quello che non riesco a spiegarmi è per quale motivo gli operatori abbiano deciso di incrociare le braccia, bloccare la raccolta rifiuti e danneggiare così anche il nostro indice di differenziata”. La protesta dei lavoratori è chiaramente contro l’azienda ma l’esito ricade inevitabilmente su Casal di Principe. I mezzi per la raccolta, erano sono stati trasferiti presso la vecchia isola ecologica in località Difesa Casale. Un rimedio provvisorio che non è andato bene ai 28 operatori ecologici casalesi della Senesi che hanno deciso di non lavorare. Cosa accadrà nei prossimi giorni è tutto da vedere.

 

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