La Foundation for Environmental Education ha dichiarato le Bandiere blu di quest’anno, ecco quali sono le new entry
Il riconoscimento internazionale “Bandiera blu” rilasciato da Foundation for Environmental Education (Fee), quest’anno ha visto comparire 14 nuovi nomi. I parametri che la fondazione utilizza per attestare l’idoneità a tale riconoscimento sono 32 e comprendono anche dei criteri di gestione sostenibile del territorio.
Quest’anno è stata assegnata la bandiera blu alla bellezza di 485 spiagge ma scopriamo subito quali sono i nuovi 14 ingressi tutti italiani.
Le 14 nuove bandiere blu italiane
Dall’Abruzzo alla Calabria, dalla Campania alla Liguria, fino alla Puglia e la Sicilia, ecco quali sono le 14 nuove Bandiere blu tutte italiane che si aggiungono alla lista di Fee:
- Ortona in Abruzzo
- Parghelia in Calabria
- Cellole in Campania
- Borgio Verezzi
- Recco in Liguria
- Porto Sant’Elpidio nelle Marche
- Lecce, Manduria e Patù in Puglia;
- Letojanni, Scicli e Taormina in Sicilia
- Tenno e Vallelaghi in Trentino Alto Adige
- Vallelaghi
Mentre i comuni non riconfermati di quest’anno sono: Ameglia (Liguria); Taggia (Liguria); Margherita di Savoia (Puglia); Marciana Marina (Toscana).
La Liguria conquista il primato
Quest’anno la Liguria acquista il primato per il numero di località con il riconoscimento Bandiera blu, visto che arriva a quota 34. L’assessore regionale al Turismo, Sartori, si dice soddisfatto di questo traguardo raggiunto per il 15esimo anno consecutivo e ha voluto fare un ringraziamento speciale a chi mette passione, impegno e dedizione a rendere le coste liguri meritevoli di tale riconoscimento:
“Voglio ringraziare i nostri imprenditori balneari perché ricevere questo riconoscimento non significa avere semplicemente il mare pulito ma anche che le nostre località, le nostre spiagge e i nostri porti turistici sono i migliori a livello di attrezzature e accoglienza.”
L’assessore ha concluso ricordando anche il progetto Guida Mare Accessibile, ovvero un vademecum utile per individuare gli stabilimenti balneari e le spiagge libere dove sarà garantita l’accessibilità alle spiagge e al mare alle persone disabili. Ovvero un ulteriore passo verso una maggiore accessibilità delle spiagge.
Al secondo posto, direttamente sotto la Liguria per numero di località che hanno ottenuto il riconoscimento, troviamo la Puglia con 24 Bandiere blu e poi Campania e Calabria.
I criteri relativi all’assegnazione delle Bandiere blu
Per assegnare la fantomatica Bandiera blu vengono seguiti dei criteri piuttosto precisi, che riguardano principalmente la gestione del territorio portata avanti dalle Amministrazioni comunali.
Tra questi criteri si possono trovare:
- Esistenza e funzionalità di impianti di depurazione
- Percentuale di allacci fognari
- Gestione dei rifiuti
- Accessibilità
- Sicurezza dei bagnanti
- Cura e arredo urbano e delle spiagge
- Mobilità sostenibile
- Educazione ambientale
- Valorizzazione delle aree naturalistiche
- Iniziative per migliorare la vivibilità dell’area durante il periodo estivo
Insomma, sicuramente la Fee non assegna a caso questo importante riconoscimento.
Le parole di Claudio Mazza, il presidente della fondazione Fee Italia
“Anche quest’anno registriamo un incremento dei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, ben 236 con 14 nuovi ingressi, Aumenta il numero, ma a crescere è soprattutto la sensibilità e la consapevolezza dei cittadini, ai quali va il merito di questo riconoscimento. Ogni Amministrazione Bandiera Blu sa bene che una gestione virtuosa del territorio passa necessariamente anche dalla formazione e dal coinvolgimento dei singoli, delle scuole, delle associazioni, delle attività locali, di tutti gli operatori”.
Inoltre, Mazza ha voluto specificare quello che Bandiera Blu vuole rappresentare a livello turistico, territoriale e ambientale:
“Quello che il programma Bandiera Blu incarna da quasi 40 anni è una nuova visone del mare, inteso non, o comunque non solo, come bene naturale sinonimo semplicemente di vacanza, ma quale punto di partenza per una strategia più ampia, che coinvolga tutti i settori del territorio interessato. Ma per rendere più appetibili turisticamente tutte le coste italiane sono necessarie misure anche sul piano strutturale, che incentivino un reale miglioramento in termini di sostenibilità e quindi di competitività dei territori costieri, a partire proprio dal settore della depurazione, ancora fortemente inadeguato”
Ogni anno si aggiungono nuovi nomi e questo fa ben sperare per il futuro. Infatti, la tutela ambientale e il rispetto del territorio sono dei fari importanti da tenere sempre accesi e puntati verso il futuro per guidare le Amministrazioni comunali verso gestioni più consapevoli e sostenibili.
La speranza è che ogni territorio raggiunga un buon livello di ognuno dei criteri sopra elencati, a prescindere dal riconoscimento.