Borse di studio regionali per le vittime innocenti. Chi può farne domanda?

Borse di studio per le vittime innocenti di camorra, dei reati intenzionali violenti e dei loro familiari. Il bando per accedere ai benefici previsti dalla legge regionale 22 dicembre 2018 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (n. 75 del 9 dicembre 2019). Il contributo è riservato agli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado, agli studenti delle università e a coloro che frequentano corsi di formazione.

Chi può farne domanda?

Per l’anno scolastico 2019/2020 gli importi massimi erogabili dei contributi, distinti per categorie di studio, per un numero massimo di 250 interventi per il sostegno socio educativo, scolastico formativo vanno dai 1000 ai 1500 euro per gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria e delle medie, dai 2000 ai 2500 euro per gli studenti delle superiori e delle università e ancora 1500 euro per gli iscritti a corsi di formazione professionale. A farne domanda non potranno però essere tutte le vittime e nemmeno i loro familiari. Dal bando sono esclusi coloro che hanno già ricevuto un beneficio previsto a favore delle vittime della criminalità organizzata, del terrorismo o delle vittime del dovere e anche coloro per i quali non è ancora arrivata la sentenza di primo grado, visto che l’Avviso pubblico lo richiede tra i requisiti necessari. Strada aperta invece per le cosiddette vittime della criminalità comune e dei loro familiari, che da anni lamentano un trattamento di serie ‘b’ da parte delle leggi ministeriali. L’iniziativa punta infatti, alla equiparazione giuridica tra tutte le vittime dei reati intenzionali violenti, in continuità con la Legge Regionale n.11 del 2004 e in adesione alla Direttiva Europea n. 80 del 2004.

Vittime di criminalità comune dimenticate dallo Stato

“Siamo consapevoli che nulla potrà restituirci i nostri cari, ma abbiamo voluto fortemente promuovere questo percorso normativo per garantire quantomeno un poco di serenità negli studi a tutte le persone che – come me – sono state colpite negli affetti più cari dalla violenza criminale. Da anni sosteniamo che è profondamente ingiusto far dipendere la dignità normativa dalla mano omicida. La Legge approvata un anno fa, il regolamento attuativo che abbiamo elaborato e il relativo Avviso Pubblico divulgato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania si ascrivono concretamente all’esigenza di affrontare i fenomeni criminali valorizzando le vittime e non i carnefici. Soprattutto le vittime dei reati intenzionali violenti, dimenticati dallo Stato”, così commenta il presidente del Coordinamento Campano dei familiari delle vittime innocenti della Campania Carmen Del Core, sorella di Daniele barbaramente ucciso il 28 ottobre 2006 nell’intento di difendere un amico invalido dalla furia omicida di un minorenne di Piazza Carlo III.

Del Core: “Risultato che restituisce giustizia”

“Grazie alla sensibilità del già presidente Alfredo Avella, il Coordinamento, sempre sostenuto per qualsiasi iniziativa in memoria dei propri cari dalla Fondazione Polis, ha ideato le “Borse di studio in favore dei familiari delle vittime innocenti” per colmare quest’assurda differenza fra le vittime della criminalità comune e le vittime della criminalità organizzata. E non posso non considerarmi orgogliosa del risultato raggiunto, che simboleggia la forza e la solidarietà che i familiari di vittime innocenti riescono ad effondere in favore dei più deboli, nonostante la drammaticità degli eventi che li ha colpiti. Se a questo impegno si aggiunge la determinazione della sana politica nel tracciare un percorso concreto di affiancamento e sostegno ai familiari, allora la vittoria è doppia. È necessario dunque che ringrazi il consigliere regionale Antonio Marciano, per l’eccellente risultato raggiunto in tempi celeri e il grande affetto dimostrato a tutti noi”.

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