Villa di Briano, appalto di oltre 3milioni di euro alla Barbato holding di Teverola.E’ la stessa ditta che raccoglie i rifiuti già da settembre.
Raccolta rifiuti a Villa di Briano, l’appalto di tre milioni e mezzo di euro per cinque anni, è andato alla Barbato Holding di Teverola. E’ la stessa ditta che raccogliere i rifiuti già da settembre. Era stata l’unica, infatti, a dare la propria disponibilità per tre mesi con poco più di 30mila euro, cominciando il 2 settembre scorso e subentrando alla Senesi. Fino a questo momento si era andato avanti a colpi di proroghe, incaricando sempre la Senesi per tutte le necessità del caso.
Stop alle proroghe con la Barbato holding di Teverola
«Proroghe che durante la gestione commissariale prefettizia e prima ancora con la passata amministrazione comunale – secondo il sindaco Luigi Della Corte– non erano mai state messe nere su bianco ma fatte tacitamente senza essere in alcun modo regolate». La Barbato Holding che si è già aggiudicata l’appalto nel comune di Sant’Arpino e che a luglio era stata chiamata per urgenza di raccolta nel comune di Casagiove, è risultata la migliore sia come offerta tecnica e sia come offerta economica. Si punta ora ad avere un altro compattatore, una spazzatrice e un altro operaio che va ad aggiungersi agli otto operatori ecologici già presenti. «Con la Barbato Holding ci stiamo trovando bene anche perché ci ha messo a disposizione un secondo camion e nel giorno destinato alla raccolta dell’indifferenziato, riusciamo anche a ripulire alcune strade periferiche che vengono prese di mira da criminali balordi, pronti a gettare per strada qualsiasi cosa», ha spiegato Della Corte.
I rifiuti ancora per strada
Il problema nonostante le campagne di informazione, le indagini e le denunce dei movimenti ambientalisti è ancora nella sua fase emergenziale. Il valore deterrente dei cartelli che segnalano la presenza delle telecamere di videosorveglianza non lo ha risolto. I rifiuti li trovi ovunque e scaricati selvaggiamente in ogni ora della giornata con un livello di impunità pressoché totale. Nelle mini discariche a cielo aperto si trova di tutto: dai frigoriferi ai divani, da ferro a scarti di costruzioni edili, pneumatici e manichette. Le poche persone individuate grazie all’occhio elettronico rappresentano una bassissima percentuale.