E’ un brutto risveglio per Castel Volturno, località Marina di Ischitella. Incendio al Lido Verde con le fiamme che hanno distrutto gran parte della struttura. Sul posto sono immediatamente accorsi inquirenti e amici della proprietaria.
Bisogna capire cosa abbia originato l’incendio e soprattutto se dietro l’incendio possa esserci la mano dell’uomo. Anche se sulla natura dolosa, pare infatti non ci siano dubbi. Gli accertamenti e le verifiche del caso, ascoltando anche alcuni possibili testimoni, potrebbero dare maggiori informazioni. Già in altre occasioni e con esiti tragici, l’interesse della camorra ed in particolare del Clan dei Casalesi ha colpito gli stabilimenti balneari, tentando di estorcere denaro per alimentare le casse dei camorristi.
La tangente, ce lo racconta la cronaca giudiziaria con le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, variava a seconda della grandezza del lido: i piccoli dovevano pagare 2500 euro al mese, i più grandi dovevano pagare 30 mila euro. Nel 2008, proprio a Castel Volturno, fu ucciso il gestore del Lido La Fiorente, Raffaele Granata, padre dell’allora sindaco di Calvizzano, che si era rifiutato di pagare il “pizzo”. L’assassinio di Granata fu ordinato da Giuseppe Setola, all’epoca dei fatti reggente dell’ala Bidognetti e capo della cosiddetta ala stragista del clan di Casal di Principe.
Foto – Incendio Lido Verde
Non sono ancora chiare le cause che hanno provocato l’incendio al Lido Verde di Castel Volturno, anche se dal video traspare che la struttura è praticamente distrutta. La location è molto rinomata nel casertano ma anche in molte aree del naploetano. Il Lido Verde durante i mesi estivi raccoglie migliaia di persone, soprattutto ragazzi che affollano la struttura sia come lido balneare, ma anche come locale per la movida. Proprio in questi giorni tutti i proprietari di strutture simili del litorale si stavano organizzando per cercare di riaprire, nonostante l’emergenza coronavirus. L’incendio avviene il giorno dopo la rapina alla Bnl di Aversa.