Graziano Afratellanza nel novembre 2017 uccise i genitori anziani con un coltello. Il gup Santoro del Tribunale Napoli nord ha stabilito la misura di sicurezza in una struttura rems di San Cipriano d’ Aversa
Era il mese di novembre del 2017 quando Graziano Afratellanza uccise i suoi genitori, Francesco Afratellanza e Antonietta Della Gatta mentre dormivano nella casa che condividevano con il figlio in via Scipione l’ africano a Parete. Diverse perizie hanno stabilito che Graziano Afratellanza, difeso dal legale Mario Griffo, quando ha ucciso i genitori non era in grado di intendere e volere e per questo non andrà in carcere, ma sarà inserito in una struttura Rems di San Cipriano d’ Aversa. L’uomo aveva già precedentemente avuto comportamenti che lasciavano presagire il terribile epilogo, alcuni mesi prima del duplice omicidio era stato anche sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio.
Una tragedia annunciata
Per amici e parenti dei coniugi Afratellanza, conosciuti in paese per essere dediti al proprio lavoro con grande spirito di sacrificio, la tragedia poteva essere evitata visto che già c’erano stati molti casi in cui Graziano aveva assunto comportamenti violenti. L’uomo in particolare ce l’aveva con sua madre, che accusava perfino di attentare contro la sua vita quando gli somministrava i farmaci.
Il ritorno dalla Germania
Graziano Afratellanza era cambiato quando era ritornato dalla Germania dove aveva lavorato a lungo in un ristorante, dopo aver frequentato l’istituto alberghiero. Lontano da casa aveva trovato anche l’amore, ma poi era ritornato e aveva cominciato a chiudersi nel suo silenzio. Il suo malessere era tale da spingerlo due volte ad un tentativo di suicidio e in altre occasioni aveva aggredito i genitori. Più volte i parenti erano stati costretti ad intervenire per evitare il peggio. Sua madre aveva capito che ormai la sua aggressività non fosse più gestibile e aveva chiesto aiuto, senza però ottenere le necessarie risposte.