Rivolta in carcere, ora a Foggia e San Vittore. Ieri Pavia, Modena, Napoli
Cosa ha davvero scatenato la rivolta nelle carceri di Italia e come si è innescato il passaparola da una città all’altra al punto tale da creare un’emergenza da nord a sud? Sono queste le domande alle quali le autorità dovranno rispondere. Le immagini arrivate da Modena, tracciano un bilancio da guerriglia con sei morti e locali completamente distrutti dalle fiamme. Ieri le forze dell’ordine avevano molto faticato a contenere la protesta e ad evitare che i detenuti arrivati al passo carraio riuscissero ad uscire.
Rivolta al carcere di Foggia. Evasi e decessi. A breve tutti gli aggiornamenti
Pubblicato da ireporters.it su Lunedì 9 marzo 2020
A Foggia, detenuti evasi
Evasione di massa dal carcere di Foggia. L’intervento immediato della polizia e dei carabinieri ha evitato il peggio, riportandoli immediatamente in galera. La situazione continua a preoccupare e mette in evidenza anche la vulnerabilità degli istituti di pena e dunque la sicurezza. Altri però avrebbero sfasciato i cancelli dell’ingresso e i reparti sono tutti fuori. E’ allarme completo.
Rivolta nelle carceri. I video dall’interno della cella
Pubblicato da ireporters.it su Lunedì 9 marzo 2020
San Vittore sui tetti
Il filmato fatto dall’interno di una cella nel carcere di Modena, dimostra che i carcerati hanno i cellulari e che quindi comunicano facilmente con l’esterno. E’ questo un altro punto da chiarire. Chi glieli ha dati? Come hanno fatto a superare i controlli? A San Vittore con 1100 detenuti si rischia di far saltare tutto il sistema. L’agitazione sarebbe scoppiata nel terzo raggio verso le 8 di questa mattina. Molti sono già sui tetti. I passanti si fermano a guardare e qualcuno gli urla “tornate in cella”. Le fiamme provenienti dai corridoi e dalle celle sono visibili dall’esterno. E’ possibile che la rivolta sia stata organizzata nei tempi e nelle modalità e che possa continuare ancora in altri posti di Italia. A Regina Coeli, il direttore avrebbe bloccato la protesta, concedendo i colloqui tra detenuti e familiari anche se in forma contingentata. Uno dei motivi della rivolta sarebbe stato il divieto assoluto di vedere i familiari a causa dell’allarme del Coronavirus. E’ però evidente che la rivolta punta ad avere altri risultati.
Tina Cioffo
Alessandra Tommasino
Fabio Mencocco
Brucia il carcere di San Vittore
Pubblicato da ireporters.it su Lunedì 9 marzo 2020