Si è avvalso della facoltà di non rispondere il sindaco di Villa Literno, arrestato per corruzione e che oggi doveva essere ascoltato dal Gip durante l’interrogatorio di garanzia.
La vicenda
Il primo cittadino, difeso dall’avvocato Giuseppe Stellato, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Tamburrino è stato arrestato martedì perché accusato di corruzione, ovvero di aver rilasciato una licenza edilizia agli imprenditori Francesco e Salvatore Nicchiniello che volevano costruire un centro turistico su via delle Dune. Intanto il sindaco si trova agli arresti domiciliari a Villa Literno dove attenderà l’esito del riesame, quando la difesa dei legali potrebbe entrare più nel tecnico.
La decisione
Intanto la maggioranza di governo è decisa ad andare avanti per la sua strada. Valerio di Fraia, vice di Tamburrino, ha ricevuto l’incarico pro tempore da parte del prefetto di Caserta Raffaele Ruberto e sostenuto dai capigruppo Carloantonio Falcone e Arturo Caiazzio è deciso ad andare avanti. Intanto lunedì c’è un importante consiglio comunale, in cui bisogna approvare la variazione di bilancio 2019-2021 e il bilancio consolidato 2018. Vicende “importantissime che riguardano i liternesi che non potevamo trascurare” ha fatto sapere Di Fraia che proprio lunedì ha in agenda anche altre comunicazioni. Dunque per ora si va avanti a tempo, anche perché non è escluso che possa arrivare uno scioglimento.
Intanto domani in città sarà affisso un manifesto da parte del gruppo Noi Liternesi rappresentato da Antonio Ciliento e Antonio Ucciero che fanno sapere: “La maggioranza deve decidere se andare avanti, accettando la responsabilità ed il peso di un sistema politico ingessato dall’accusa di inquinamento” oppure “fermarsi e dare le dimissioni, consentendo al sindaco di difendersi in modo sereno ed aprendo di fatto una nuova fase politica a Villa Literno”. Mentre sempre dall’opposizione Vincenzo Tavoletta chiede le “dimissioni di un esecutivo che ha sempre dato segnali di poca trasparenza”.