La Questura di Caserta passa ad un livello superiore, si spera per il commissariato a Casal di Principe e per i rinforzi a Castel Volturno.
La Questura di Caserta passa ad un livello superiore. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri che nella seduta di giovedì 21 novembre, ha approvato, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, un regolamento che modifica la struttura organizzativa della pubblica sicurezza, nelle articolazioni centrali e periferiche. E’ stato ampliato il numero delle Questure cosiddette di particolare rilevanza che, in ragione delle specifiche esigenze relative ai territori, avranno un ordinamento differenziato, al fine di intensificare la prevenzione e il contrasto ai reati. Oltre a Caserta che è ora diretta dal questore Antonio Borrelli sono state elevate di livello le Questure di Verona, Brescia, Padova, Bergamo, Salerno e Messina. La nuova organizzazione valorizza anche il ruolo dei funzionari che, nell’ambito del riordino delle carriere hanno visto riconosciute le funzioni dirigenziali. Caserta sarà diretta da un dirigente generale di Pubblica Sicurezza, lo stesso grado del Questore di grandi città come ad esempio Napoli.
Si spera per il commissariato a Casal di Principe e rinforzi a Castel Volturno
Intanto si spera in una maggiore presenza della polizia sia a Castel Volturno, paese di frontiera, così come ha dichiarato anche il presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. Si guarda poi con attenzione all’annunciata apertura del commissariato di Casal di Principe che sarà ubicato in un bene confiscato alla camorra. Nella ex villa del camorrista Dante Apicella, dove nel 2008 con l’allora questore Carmelo Casabona, era stata trasferita la sezione distaccata della Squadra mobile di Caserta per stanare i latitanti del clan dei Casalesi. Quando venne inaugurato era il momento del declamato ‘modello Caserta’ con l’allora ministro Roberto Maroni all’Interno e sottosegretario Alfredo Mantovano. Il Casertano era nel pieno della stagione stragista di Giuseppe Setola che a settembre del 2008 continuava ad uccidere e a seminare il terrore, mentre gli inquirenti seguivano le sue tracce e quelle del suo gruppo di fuoco. Gli 007 restarono nella villa confiscata, lungo Corso Umberto I, per più di sette anni. L’immobile, nel 2015 venne assegnato al Ministero dell’Interno dall’Agenzia del Demanio per richiedere il cambio di destinazione d’uso, passando cioè da uso sociale ad uso militare. «L’operazione -scrisse il Demanio- costituisce evidentemente anche una risposta alle attuali esigenze di riduzione della spesa pubblica che può passare anche attraverso la conversione dei beni confiscati in presidi di legalità razionalizzando gli spazi in uso alla pubblica amministrazione». Per poter procedere, l’immobile doveva essere sanato. La villa, era stata infatti costruita abusivamente. Il via libera del consiglio comunale venne dato il 20 luglio 2016. Tina Cioffo