Prete sotto accusa, l’avvocato Cavaliere: “Dal vescovo nessun provvedimento ma solo promesse”
“Per diritto canonico i provvedimenti deve emetterli il vescovo diocesano del luogo in cui sono successi i fatti e i fatti di cui è ‘accusato’ don Zagaria sono successi a Casapesenna. Interessato ad emettere decisioni è dunque il vescovo Angelo Spinillo che però non solo si è fatto scavalcare dal vescovo di Alife, ma non ha preso nessuna posizione”, commenta così Sergio Cavaliere, il caso di don Salvatore Zagaria essendone l’avvocato. Il vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo, Valentino Di Cerbo ne ordinò la scomunica ritenendo che il sacerdote avesse disobbedito e fosse stato illecitamente ordinato Corepiscopo della Chiesa ortodossa della Nazioni e assumendo l’incarico di abate di un Monastero Ortodosso Celestino dell’Ordine Patriarcale dei Monaci celestini a Casapesenna.
“Mentre don Zagaria è stato privato non solo di ogni mezzo di sostentamento, ma soprattutto della sua dignità di sacerdote, l’unica cosa a cui tiene veramente, avendoci sempre rimesso di tasca sua per ogni attività ecclesiale”, ha chiarito l’avvocato Cavaliere, aggiungendo: “Qualche giorno fa Spinillo mandò il suo vicario, don Franco Picone ad interessarsi del caso. Questi disse che ci avrebbe chiamato, che Spinillo ne avrebbe parlato con noi e tante belle parole, ma come al solito si sono rivelate solo chiacchiere a vuoto”. Il caso si preannuncia come n’altra tegola pesante sulla testa della diocesi di Aversa che ha già dovuto affrontare le complicate vicende di Michele Barone, ex sacerdote di Casapesenna e di don Michele Mottola accusato di molestie da una ragazzina che frequentava la parrocchia.