Il Procuratore generale Giovanni Salvi nel corso dell’a sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario è intervenuto sulle politica delle migrazioni, chiarendo che la normativa sulla lotta al caporalato ha chiarito l’esigenza di aprire gli ingressi legali mettendoli in correlazione con le esigenze di assunzione delle imprese.
“L’assenza di politiche del lavoro che considerassero l’indispensabile contributo dei lavoratori stranieri ha portato alla disastrosa situazione attuale, ove decine di migliaia di persone che intendono vivere nella legalità e sostenersi con il loro lavoro, sono costrette a vivere in condizioni indegne di un paese civile e ad alimentare l’illegalità in ogni settore, a partire da quello dello sfruttamento del lavoro”, lo ha detto il Pg Giovanni Salvi nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
La nuova disciplina sul caporalato e sullo sfruttamento del lavoro illegale ha chiarito la necessità di una politica delle migrazioni correlata con quella del lavoro. Si aprono così gli ingressi legali, anche per via della pressione degli imprenditori. “ Ormai -ha sottolineato il Pg Salvi- è chiaro a ogni imprenditore che per rimediare alla carenza di personale, anche per il lavoro stagionale, non si può più fare ricorso a scorciatoie”.
L’obiettivo è un’azione coordinata dell’intero apparato statale aderente alla realtà e alla sua conoscenza.