Aumentano i reati, cresce l’allarme per le infiltrazioni della camorra nel Pnrr e fatica la macchina della giustizia. Lo ha ribadito ai giornalisti il procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli Luigi Riello, nel corso della conferenza stampa on-line indetta per l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2022.
“Con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il rischio di infiltrazioni della camorra è reale perché rappresenta un’importante fonte di approvvigionamento per la criminalità organizzata. Per questo bisogna prepararsi e vigilare”. Lo ha detto Luigi Riello, procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli, nel corso della conferenza stampa indetta per l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2022.
“E’ un appuntamento al quale non dobbiamo arrivare impreparati – ha aggiunto Riello – come già successo per il terremoto del 1980. Serve una cabina di regia per aggredire gli appetiti famelici dei clan”.
I primi segnali negativi, in tal senso, si sono registrati l’anno scorso, durante la pandemia, relativamente all’andamento del commercio, dell’industria e dell’economia in genere.
“Il rapporto di giugno 2021 della Banca d’Italia in riferimento alla Campania – ha detto Riello – ha evidenziato le chiusure dei negozi, i fallimenti delle imprese e anche le cessioni sospette di attività commerciali”. Per questo motivo, la magistratura- secondo Riello- si deve attrezzare per l’arrivo della torta: il Pnrr”. “Ieri in prefettura – ha sottolineato il procuratore generale – il ministro dell’Interno ha firmato con il prefetto e il sindaco di Napoli e con governatore, un piano per la sicurezza nella città, ma si è parlato anche dell’assalto della diligenza da parte della camorra, appuntamento al quale non possiamo giungere impreparati”.
E’ allarme per la camorra imprenditoriale. Il procuratore generale fa fatto suo anche un allarme lanciato dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo relativo alla “dimensione imprenditoriale assunta dalla camorra”, ormai, “sempre più preparata”.
Per quello che concerne invece i reati contro la pubblica amministrazione, a Napoli, dall’inizio 2021 a fine ottobre 2021, quindi in 10 mesi, sono state eseguite 32 misure cautelare per questa tipologia di crimine; 1115 sono stati i processi che in 196 casi si sono tradotti in misure reali. Di contro anche un lento e farraginoso sistema giustizia. “Facciamo la giustizia formale, mettiamo a posto le carte, a discapito dell’effettività della Giustizia”, ha detto Giuseppe de Carolis di Prossedi, presidente della Corte di Appello di Napoli, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’Anno Giudiziario 2022. “Quest’anno -ha aggiunto de Carolis- abbiamo fatto più di 10mila processi in appello, nonostante la pandemia mille in più rispetto all’anno scorso, con le stesse forze, però ne sono arrivati 12.500, quindi ogni anno viaggiamo con un gap di duemila processi che non riusciamo a smaltire”.