Panico da coronavirus e richiesta di indulto sembrano camminare insieme almeno per quel che riguarda la rivolta nelle carceri.
La lista degli istituti di pena messi a soqquadro con la presenza, in alcuni casi, di feriti, morti ed evasioni arriva si allunga. In queste ore disordini anche al carcere di Rebibbia, a Roma dove ci sarebbero 30 detenuti evasi, e a Velletri. Tensione scattata anche a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Una decina di detenuti del Reparto Nilo sono saliti sul tetto. Emergenza a Bologna. «I detenuti si sono ormai impossessati del carcere e il personale è fuori, con il supporto delle altre Forze dell’ordine». Secondo il sindacato Sappe sono arrivati polizia e carabinieri in appoggio alla Polizia penitenziaria. Sul posto anche alcune ambulanze, ci sarebbero feriti.Protesta in carcere anche Prato, a Matera, a Torino. Qui, i detenuti di quattro sezioni ordinarie del padiglione B si sono barricati posizionando i letti contro gli accessi. A renderlo noto il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci: “Sono ormai una cinquantina su tutto il territorio nazionale in protesta – sottolinea – e nonostante l’eccezionalità del momento è indubbio che la responsabilità va a chi ha sottovalutato negli ultimi due anni le pericolosità del sistema carceri”.
Intanto a Napoli, il sindaco Luigi De Magistris ha rivolto un doppio appello ai detenuti e al Governo. “Rivolgo un appello al senso di responsabilità di tutti i detenuti e in particolare dei detenuti di Napoli affinché cessino le rivolte e gli episodi di violenza che sono inaccettabili e allo stesso tempo ritengo che il ministero di Giustizia debba fare ogni sforzo possibile per non interrompere i colloqui a vista”, dice Magistris, a commento delle rivolte che si sono verificate nella giornata di ieri in diverse carceri italiane tra cui Poggioreale. Secondo de Magistris, i colloqui potrebbero proseguire ”scaglionandoli con gli orari durante tutta la giornata dal lunedì alla domenica garantendo la distanza che oggi anche chi è libero deve rispettare”. Mariastella Gelmini (FI), richiama al possibile impiego dell’Esercito. “Le rivolte di queste ore non sono accettabili, chi ha la responsabilità politica deve dare risposte al Paese. La Polizia penitenziaria deve sentire l’appoggio delle istituzioni. Se necessario si valuti anche l’impiego dell’Esercito”.