Il sindaco di Frignano Gabriele Piatto lancia l’allarme sulla povertà nel suo comune, con l’emergenza Coronavirus centinaia le richieste d’aiuto da parte dei cittadini.
Piatto: “La pandemia ha messo in evidenza la fragilità del nostro sistema sociale”
Il sindaco di Frignano Gabriele Piatto ha trasformato la sala consiliare del municipio in punto di raccolta di beni di prima necessità. Generi alimentari e prodotti per l’igiene della casa sono accumulati in attesa di essere smistati alle persone che ne hanno bisogno, attraverso la Protezione civile. ” Questa pandemia ha messo in evidenza la fragilità della struttura sociale del nostro territorio, dopo 15 giorni di fermo, le persone sono ormai alla fame e non è di certo per modo di dire”, dice Piatto.
“Il disagio lo leggi negli occhi, non c’è bisogno di certificati!”
Il sindaco dice di aver lanciato un sos ai suoi clienti (lui è un avvocato), ad imprenditori del territorio ed amici. “E’ stata commovente la risposta, arrivano con carichi di beni che vengono depositati direttamente
nella sala consiliare e ogni giorno abbiamo decine e decine di richieste da parte di persone che hanno sempre lavorato e oggi non sanno come comprare il latte ai bambini”. Piatto non nasconde la commozione per le persone che arrivano a chiedere un pezzo di pane: “Non c’è bisogno che certifichino il loro stato di disagio, glielo leggi negli occhi. Arrivano in Comune con il viso provato”.
” Senza aiuti il 10% dei cittadini sarebbero morti di fame”
Il sindaco racconta un episodio che lo ha particolarmente provato: ” L’altro giorno è arrivata una donna in bicicletta, aveva un aspetto cadaverico, era stata operata allo stomaco e non aveva i soldi per comprare gli antibiotici di cui aveva bisogno, sembrava che stesse morendo tanto era debole e così – riferisce il sindaco – le ho dato i 15 euro per i farmaci e le abbiamo dato due sacchetti pieni di cose per mangiare. La verità – ammette Piatto – è che io dopo anni di sindacatura non conoscevo fino in fondo lo stato di povertà del mio paese. Un fatto è certo – sostiene senza dubbio – se non ci fossero state tante persone generose, almeno il 10% delle persone sarebbero morte di fame, perché intanto, da quando è iniziata questa storia, aiuti concreti ancora non sono arrivati e bisognerà aspettare ancora qualche giorno”.
Alessandra Tommasino