Decreto Agosto, il gioco pubblico torna al centro del dibattito

Il Governo risponde presente al periodo di crisi scatenato dal nuovo Coronavirus: ora arriva il Decreto Agosto.

Per far fronte all’emergenza l’Esecutivo ha infatti inserito, nel decreto estivo, nuove misure straordinarie. La buona notizia che emerge dalle bozze di Palazzo Chigi è che il gioco torna al centro dell’attenzione.

Il Governo alla fine l’ha fatto intendere: il gioco d’azzardo esiste e va tutelato, per risolverne i problemi storici che ne hanno rallentato in alcuni casi la crescita. Nel nuovo Decreto dunque il gioco pubblico è assoluto protagonista in ottica di rilancio dell’economia e dei settori industriali.

Si tratta, è vero, di una bozza. Ma emergono alcuni aspetti positivi dai punti proposti dal Governo.

Anzitutto un aumento dei poteri all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per il contrasto e il controllo dell’evasione fiscale, un problema italiano anche all’interno del settore del gioco.

Oltretutto fanno la loro comparsa i ticket redemption, un toccasana per milioni di giocatori. Si tratta cioè di quei ticket che danno la possibilità ai giocatori di vedersi restituire dei punti. Una innovazione in questo caso, poiché si tratta della stessa misura che ha consentito agli operatori di tenere botta in questi anni.

In che modo?? Offrendo forme di intrattenimento puro ai giocatori. Ed inoltre si tratta dell’unica vera forma alternativa, e legale, al gioco con vincita in denaro. Lo Stato ha dimostrato di avere a cuore la tutela dei giocatori.

Insomma, due Esecutivi dopo, il gioco torna al centro del dibattito. Almeno da quel che sembra

La speranza di tutta la filiera è che non si perseguano gli stessi precetti della Riforma Giorgetti: sulla carta, con la misura, si introduceva una riforma-sanatoria sugli apparecchi da gioco rivolti ai bambini e alle famiglie.

Ben presto, come è noto, il provvedimento è finito in bozze e non è più tornato sui banchi del lavoro. Facendo slittare anche la questione del riordino del gioco pubblico.

Questione bypassata dagli Stati Generali dell’Economia ma accennata nell’Atto d’Indirizzo del MEF.

Si tratta di piccoli segnali che riaccendono la luce della speranza. Al momento si parla di aggiornamenti tecnici e burocratici, eppure è un inizio, un cenno di novità. Ma la vera notizia è un’altra.

Il gioco torna al centro del dibattito e al centro dell’interesse dello Stato, che ha mostrato di avere così consapevolezza delle problematiche di un intero settore industriale. Problematiche da risolvere con soluzioni da attuare. Fatti e non più parole, dopo questa presa di coscienza dopo anni di silenzio.

Il 2020 potrà a buona ragione essere considerato come l’anno zero dei giochi.

Prima il Covid-19, poi il crollo del settore fisico e il boom dell’online. Poi il Decreto Agosto, a pochi mesi dall’autunno ormai alle porte. Un anno in cui praticamente è successo di tutto.

La speranza, ora, è nelle riforme e nel riordino. L’ha sottolineato anche Pier Paolo Baretta, sottosegretario ai giochi. Ora occorrerà trovare la quadra. Comunicando, finalmente, e collaborando. Stato, Enti Locali e operatori uniti per riportare stabilità all’intero settore.

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