I numeri del contagio Covid 19 continuano a crescere così come anche il rischio generale di ricadute sul sistema sociale e sanitario ma gli errori alla base del sistema di ricerca del virus stanno gettando interi centri nella completa confusione.
Li telefonano per comunicare che sono risultati positivi al tampone e che sono stati dunque contagiati da Covid19, solo che gli interessati non si sono mai sottoposti alla ricerca del virus e all’Asl qualcuno ha evidentemente sbagliato. E’ quanto è accaduto nell’agro aversano, i casi riguardano un uomo di Casapesenna e due donne di San Cipriano D’Aversa. I tre episodi, dimostrano, ancora una volta, che il sistema è completamente andato in tilt. Ora si teme che la catena di pericolosi errori perché sta di fatto che i diretti interessati non sono stati avvisati, almeno non in tempo e questo può aver offerto una nuova occasione di contagio.
Tempi lunghi e speculazione dei laboratori privati
Intanto i tempi per coloro che sono in attesa del tampone o del risultato per sapere se si son negativizzati, sono da calende greche. Passano troppi giorni, eppure da più parti c’era stato l’appello a fare presto e a mettere in campo aiuti e sostegno anche in termini di risorse per supportare gli addetti dell’azienda sanitaria locale. In tal senso, nell’agroaversano si sono mossi i sindaci Vincenzo Caterino di San Cipriano D’Aversa e Renato Natale di Casal di Principe. Nulla, al momento i risultati non si vedono e neppure si intravedono. Il tutto favorisce i laboratori privati, perché chi ha fretta di sottoporsi al tampone piuttosto che aspettare l’Asl preferisce pagare. Si ma quanto? La speculazione in atto è scandalosa fino ad arrivare a 100 euro per ogni singolo tampone, per la maggior parte dei casi senza un minimo di fattura o scontrino fiscale. Un mercato sulla pelle della gente che non dovrebbe essere oltre tollerato ed invece si ha l’impressione che si voglia assecondare, almeno fino a che non saranno chiusi definitivamente i rubinetti ed i tamponi passeranno nelle mani dei medici di famiglia, così come è stato annunciato nei giorni scorsi dal ministero della Sanità.