Suo fratello positivo al Covid 19, la lunga attesa del tampone

Il fratello del fotografo contagiato di Francolise lancia il suo grido di protesta su Facebook. Attende che facciano il tampone a lui e ai suoi familiari.

“Attendiamo che ci facciano il tampone, mio figlio cardiopatico”

“Ora la pazienza l’ho persa. Sono giorni che aspettiamo il tampone”. A lanciare il suo grido su Facebook è Alessandro Marcello, fratello del fotografo risultato positivo al Covid 19, dopo essere stato alla festa della Promessa di matrimonio del figlio del sindaco di Francolise Gaetano Tessitore.

“Siamo sei persone in attesa di tampone e fra queste c’è un bambino cardiopatico operato al cuore: abbiamo vissuto la vita quotidiana con mio fratello fino a quando non è stato isolato sabato scorso”, afferma Alessandro, senza nascondere il disagio che sta vivendo.

“Io e mia moglie con la febbre”

“Mio padre è isolato in una camera da letto , mia madre dorme su un divano e io e mia moglie con febbre cerchiamo di tirare avanti la famiglia. Non è possibile che ci sentiamo dire “domani, domani”. Questa è una lotta contro il tempo e lo si sa benissimo. Lo dico come padre, uomo, cittadino che paga regolarmente le tasse. Non è possibile – sostiene Alessandro – che in una situazione di emergenza ci si debba scannare per avere un tampone, come cani per un osso:vergogna! Se dovesse succederci qualcosa abbiate almeno la correttezza di portarci al cimitero!”.

Un grido di disperazione che si amplifica nella comunità di Francolise perché purtroppo i casi di persone on febbre e spaventate sono numerosi. Molti sono riconducibili alla ormai ‘famosa’ festa alla quale il sindaco aveva partecipato. Il contagio si è esteso al figlio e alla moglie di Tessitore, oltre che al fotografo.

Il consigliere Di Benedetto lancia l’appello a Speranza e De Luca

Ci sono tamponi effettuati in attesa di risposta. Intanto il consigliere comunale Saturnino Di Benedetto ha scritto al governatore De Luca e al ministro della Salute Speranza per richiedere di velocizzare i tempi della diagnosi e di tenere in considerazione la situazione specifica, che rischia di trasformarsi in focolaio. Di Benedetto chiede di valutare percorsi alternativi anche privati per avere più velocemente i risultati, salvando così vite umane e rasserenando la comunità.

 

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