Zara aveva ragione: Fortunato Zagaria condannato per violenza aggravata dal metodo mafioso

Condanna a un anno e sei mesi di detenzione per violenza privata con aggravante del metodo mafioso per Fortunato Zagaria. Assoluzione per il reato di associazione che pure gli era stato contestato dalla Procura. Assolti il capoclan Michele Zagaria e il consigliere comunale Luigi Amato.

Si è concluso oggi, al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il processo di primo grado a carico del capoclan Michele Zagaria, dell’ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria e dell’ ex consigliere comunale Luigi Amato.

Fortunato Zagaria, difeso dai legali Stellato e Trofino, era accusato di minacce aggravate dal metodo mafioso nei confronti dell’ ex sindaco Giovanni Zara, nonché di associazione camorristica.

Zara, in seguito ad alcune dichiarazioni contro la camorra seguite all’arresto di alcuni esponenti del clan dei Casalesi, nel 2008, fu minacciato da Fortunato Zagaria che, in un incontro al campo sportivo al quale partecipò anche Amato, lo ‘invitò’ a cambiare atteggiamento se non avesse voluto fare la stessa fine dell’ ex vicesindaco Antonio Cangiano, gambizzato dalla camorra.

Il pubblico ministero della Dda Maurizio Giordano aveva chiesto la condanna a 10 anni di carcere per Fortunato Zagaria e 5 anni per il capoclan Zagaria, mentre era stata chiesta l’assoluzione per Amato.

Alla lettura della sentenza, al fianco di Zara, rappresentato dall’avvocato Domenico Cesaro, c’erano il Comitato Don Diana e la Federazione nazionale antiracket ( le associazioni si erano costituite parte civile, costituito parte civile anche il Comune di Casapesenna).

Numerosi i familiari di vittime innocenti che hanno voluto stringersi a Zara, da sempre in prima linea nella battaglia per far valere i loro diritti, in un giorno così importante.

Dal processo é emersa la ricostruzione di un periodo molto difficile della storia legata alla violenza del clan dei Casalesi.

 

 

 

 

 

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