I nostri mari sono popolati da creature particolari, molte addirittura difficili anche solo da immaginare. Scopriamone alcune
Immaginate di stare nuotando tranquillamente nel mare e trovarvi davanti un bel calamaro vampiro o un anguilla pellicano…Sicuramente rimarreste stupefatti anche solo dal constatare l’effettiva esistenza di creature simili.
Eppure è la verità, esistono davvero. E noi stiamo per raccontarvi di loro in questo articolo.
Cominciamo questo excursus immergendoci in profondità per andare alla scoperta di quelle che sono le creature marine più particolari e, a tratti, più paradossali di tutte.
Ma non temete: molte di queste sono rare o vivono in acque decisamente lontane dal resort verso cui state per dirigervi per la vostra canonica vacanza al mare. Per fortuna, oseremmo dire.
Ma cominciamo subito con il Dracula versione calamaro di cui vi stavamo giusto parlando poco sopra.
In realtà più che un vampiro è un vampiretto, infatti si tratta di un calamaro di piccole dimensioni dalla consistenza gelatinosa, con dei tentacoli che lo fanno sembrare avvolto in un mantello. Il suo scopritore, Carl Chun decise di dargli un nome decisamente impegnativo nonostante la sua piccola stazza: Vampyroteuthis infernalis, che significa appunto “calamaro vampiro dell’inferno”.
Tuttavia, questo calamaro non beve sangue ma si nutre di detriti marini come alghe, plancton morto o feci di altri pesci.
L’aspetto ancora più paradossale è che dai suoi pori spruzza glitter per difendersi dai predatori. Insomma, anche lui è un po’ confuso dalla sua stessa identità dopo questa descrizione.
Come fa un’anguilla a somigliare ad un pellicano? Bella domanda.
In realtà non dovete immaginare una sorta di accoppiamento infelice, infatti si tratta di un’anguilla con una coda ampia come un vestito che nuota nelle acque del Pacifico Orientale.
Il riferimento al Pellicano presente nel suo nome è dovuto al fatto che ha una bocca gigantesca che somiglia al becco di un pellicano. L’aspetto interessante è che i denti sono davvero piccoli rispetto alle dimensioni della bocca, che può dilatarsi ulteriormente come una bolla.
Questo pesce vive prevalentemente nelle acque del Sud-Est Asiatico e nel nord dell’Australia.
Deve il suo nome alle sue innata e ammirevoli capacità da cacciatore. Infatti, il pesce arciere insegue le sue prede e le colpisce con un getto d’acqua potente che riesce a fare uscire da un’apertura sulla parte più alta della bocca.
In più, è anche molto abile nel salto in alto: riesce a saltare fino a 30 cm fuori dall’acqua per catturare la preda.
Si tratta di una creatura abissale che vive nelle profondità oceaniche australiane e possiamo dire che non spicchi certo per la sua bellezza o il suo fascino… Eppure è un pesce decisamente interessante. Infatti, riesce ad accendere come una piccola lampadina una protuberanza che ha in fronte per attrarre a sé le vittime ignare di cui poi si ciba.
Questo pesce palla vive al largo dell’isola giapponese di Amami-Ōshima. Proprio qui, per anni, i ricercatori si sono ritrovati ad osservare stupefatti dei cerchi disegnati alla perfezione sui fondali marini senza capacitarsene…un po’ come la versione subacquea dei cerchi nel grano ma più arzigogolati e con protuberanze. Eppure, non capivano chi potesse essere l’artista di quelle opere d’arte di cui Giotto sarebbe stato decisamente fiero.
Ad oggi, sappiamo che l’artista è il Torquigener albomaculosus che, per conquistare la femmina, si prodiga nella realizzazione di opere d’arte circolari sottomarine, in cui poi vengono deposte le uova.
È il caso di dire che mari e oceani nascondono tra le loro acque molte creature interessanti, alcune scoperte solo recentemente, ma che in realtà abitano il nostro pianeta probabilmente da ancora prima che comparisse l’uomo.
Scoprirle è emozionante, a prescindere da quanto possano farci impressione e paura, e ci fa chiedere quanto ancora poco conosciamo le profondità dei nostri mari.
Indagare alcune aree del mondo marino ad oggi è possibile solo grazie agli strumenti sofisticati che siamo stati in grado di sviluppare nel tempo, soprattutto quando si tratta di specie piccole e difficili da scovare.
Tutt’ora, parecchi studi e ricerche sono focalizzate sulla Fossa delle Marianne che, a causa della scarsità di luce dei suoi fondali, ospita molte creature ceche e di piccole dimensioni. Non ci resta che attendere e scoprire cosa verrà fuori da queste profondità inesplorate…
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